Quando ero un bambino altamente sensibile cresciuto in una famiglia non altamente sensibile, ho lottato con l'autoaccettazione. Non avevo mai sentito le parole "persona altamente sensibile" (P.A.S.), né sapevo che i miei tratti sensibili erano condivisi da circa 1 persona su 5 nel mondo. Sapevo solo che c'era qualcosa di intrinsecamente diverso in me e, da bambino, non mi sembrava una cosa buona.
Scopri di piùMolti P.A.S. mi chiedono come descriverei questo tratto a qualcuno.
Penso che quando vogliamo spiegare a qualcuno questo tratto è importante farlo con un sentire energetico di qualcuno che sta spiegando qualcosa che è entusiasta di aver sperimentato su se stesso. Se ne parliamo come se qualcosa non andasse in noi, allora pensiamo che ci sia qualcosa che non va. Quindi inizia con la proiezione che questo è un tratto fantastico che ha molti aspetti positivi e anche alcune sfide.
Scopri di piùSono sempre stata una bambina molto sensibile ai limiti della patologia, direi e mi sono sempre sentita dire che avevo “le palle”; probabilmente, con il senno del poi, era un’esigenza del mio papà vedermi con le palle ed era allo stesso tempo una sua aspettativa.
Faceva fatica ad entrare in relazione con me…donna, l’ho capito da grande.
Beh quelle palle che mi sono sempre sentita dire di avere ad un certo punto ho creduto di averle davvero, ma non era così. Mi muovevo goffamente in un abito che non era il mio ostentando le famose “palle” che non avevo. Risultavo aggressiva senza motivo; non sapevo davvero cosa volesse dire avere le palle.
Mio padre era come me un uomo buono in un abito da "duro", ho imparato da lui ed anche lui era goffo e sofferente.
In realtà, se avessi potuto, se mi fosse stato permesso, avrei mostrato la mia estrema sensibilità che ritengo sia un grande punto di forza e di partenza e non di debolezza, come spesso ci hanno insegnato.
Scopri di piùHo letto un bellissimo libro qualche mese fa che ha letteralmente cambiato la mia percezione sul concetto della relazione. Le relazioni, il tema della mia vita, quello in cui, per anni , ho creduto di riuscire peggio. Ora che vivo di questo e mi riconosco una grande capacità nelle relazioni, forse la mia più grande (oltre a saper fare dei meravigliosi dolci) mi chiedo come ho fatto a mortificare di me una cosa così importante. Un mio punto di forza l’ho trasformato nel mio peggior difetto….sono stata ingiusta con me stessa, facendomi influenzare dal concetto che gli altri avevano di relazione: secondo il concetto altrui e forse quello più comune, io non ero abile!
Scopri di piùC’è gente che ricerca sè stesso da una vita senza arrivare a cambiare nulla di importante.
Le strade sono molte, le soluzioni proposte infinite ed il tema del benessere è un tema di grande moda, quindi si rischia concretamente di perdere tempo senza mai mettere in pratica cambiamenti concreti.
L’autostima è la base di tutto il nostro benessere o malessere.
Sapevate che l’autostima si forma già da quando siamo molto piccoli e che già da piccoli siamo in grado, a seconda di quello che ci succede intorno, di formare in maniera solida una percezione di noi.
Percezione che prende forma e si consolida anche perchè sempre noi, in seguito, andiamo a ricercare esperienze che confermino quella nostra stessa percezione.
Scopri di piùIn questi giorni ho letto un libro bellissimo che si intitola “Le persone sensibili hanno una marcia in più” di Rolf Sellin psicoterapeuta e coach in PNL, un collega posso dire, anche se non sono una psicoterapeuta né un Coach. Ma mi sento una collega per due motivi molto importanti:
il primo è che anche lui come me e come moltissimi colleghi da una sua situazione di disagio personale, ha fatto un grande lavoro di studio su di se’ fino a scrivere questo bellissimo libro e sentirsi pronto per lavorare con le persone perpoterle aiutare a risolvere il disagio e la sofferenza.
il secondo è che non è rigido nel suo modo di lavorare ma che, a seconda delle esigenze della persona che ha di fronte, utilizza la psicoterapia o il coach cercando di raggiungere l’obiettivo del benessere.
Tante volte ho raccontato di aver scoperto da grande di essere un'ipersensibile.
Dopo una vita di sofferenza vera ,in cui mi sono sentita "diversa" ed in cui ho tentato faticosamente di adattare la mia percezione a quella degli altri, per essere accettata, ho scoperto la mia diversità e me ne sono appropriata .
A testa alta oggi dico che sono un'ipersensibile e sento sinceramente di avere qualcosa in più e non qualcosa in meno. Una percezione completamente diversa dal passato che ha cambiato completamente la mia vita.
Scopri di più