Come posso gestire la mia ipersensibilità?

Tante volte ho raccontato di aver scoperto da grande di essere un'ipersensibile.

Dopo una vita  di sofferenza vera ,in cui mi sono sentita "diversa" ed in cui ho tentato faticosamente di adattare la mia percezione a quella degli altri, per essere accettata, ho scoperto la mia diversità e me ne sono appropriata .

A testa alta oggi dico che sono un'ipersensibile e sento sinceramente  di avere qualcosa in più e non qualcosa in meno. Una percezione completamente diversa dal passato che ha cambiato completamente la mia vita.

Con cautela però perche è vero che abbiamo qualcosa in più ma solo nel momento in cui impariamo a gestire il qualcosa in meno.

Mi spiego meglio: essere ipersensibili è certamente un problema almeno per il bambino che sente tutto ma non sa come gestire tutte queste emozioni. Se accanto a lui non ci sono genitori capaci di sostenerlo (spesso anche loro sono ipersensibili adattati) imparerà, a suo modo, a sopravvivere esprimendo una parta minima di quello che prova reprimendone la maggior parte, oppure esprimerà troppo sembrando un disadattato.

Comunque andrà, sia che scelga di esprimere, sia che scelga di reprimere sarà un disastro: o perché difficilmente riuscirà ad integrarsi nel gruppo di pari o perché il trattenere comporterà una serie di problemi di autostima non indifferente.

Adattare alla percezione degli altri il nostro sentire, a lungo andare, causa problemi di insicurezza profondi perché perdiamo di vista totalmente il nostro modo di essere, la nostra identità.

Che fare allora quando si prende coscienza di essere ipersensibili?

Dal mio puto di vista è già un passo importante riconoscerlo ed accettarlo. Questo è il motivo per cui molte volte e per molti anni ci siamo sentiti così diversi ed incompresi e già questa cosa credo che possa alleggerire molto tutti noi.

L'ipersensibilità certamente crea problemi ma, una volta conosciuta, dà anche la possibilità di vedere le cose ad un livello di profondità poco comune; di entrare in relazione con gli altri con un'immediatezza che non è di tutti. E' davvero una sorta di potere magico che possiamo utilizzare nella professione e nella vita privata come uno strumento preziosissimo e potente. Che porta grande gratificazione.

Il mio modo di gestire la parte difficile della mia ipersensibilità è quello di evitare di mettermi nella condizione di vivere situazioni che un 'ipersensibile come me potrebbe soffrire. Ad esempio evito di ascoltare notizie di cronaca che mi distruggono e interferiscono più del normale con la mia vita di tutti i giorni (per un'ipersensibile è normale), evito situazioni personali in cui mi sentirei a disagio e che  anni mi fa mi forzavo di viverle perché pensavo fosse normale così; evito clienti che so di non poter gestire.

Ognuno di noi può comprendere quali siano i propri confini, ossia quel punto oltre il quale non è opportuno andare, per salvaguardare il proprio benessere.

Insomma proprio come un allergico al sole che evita di esporsi. Ho imparato bene quali sono i miei limiti e li accetto con tolleranza ed amore e nel stesso tempo ho imparato bene quali sono le mie potenzialità, dovute alla mia ipersensibilità, che sfrutto nella mia professione e nelle mie relazioni personali.

E poi spiegare a chi vive accanto a noi qual è la nostra condizione senza più nasconderla. Ci sono cose che ci fanno male e ci feriscono davvero, cose che ad altri sembrano insignificanti e va bene così. Siamo diversi. Ma piuttosto che adattarsi al modo di fare dell'altro e giudicarsi è bene mettere l'altro nella condizione di sapere cosa ci ferisce e cosa no. Posso garantirvi che difronte a questa dichiarazione anche la persona meno sensibile, se vi vuole bene, starà più attenta aiutandovi.

Quindi chiarezza con noi stessi, accettazione, tolleranza e chiarezza con gli altri, questo è il segreto.

D'altra parte di ipersensibilità non si guarisce, e grazie a Dio, quindi è bene prendere le giuste misure.

Io ho imparato a farlo e ne sono davvero felice!!!