Il concetto di relazione come conto corrente emozionale.....mi ha cambiato la percezione

Ho letto un bellissimo libro qualche mese fa che ha letteralmente cambiato la mia percezione sul concetto della relazione. Le relazioni, il tema della mia vita, quello in cui, per anni , ho creduto di riuscire peggio. Ora che vivo di questo e mi riconosco una grande capacità nelle relazioni, forse la mia più grande (oltre a saper fare dei meravigliosi dolci) mi chiedo come ho fatto a mortificare di me una cosa così importante. Un mio punto di forza l’ho trasformato nel mio peggior difetto….sono stata ingiusta con me stessa, facendomi influenzare dal concetto che gli altri avevano di relazione: secondo il concetto altrui e forse quello più comune, io non ero abile!

Oggi mi viene da chiedere….cosa intendi tu per relazione? Perchè forse abbiamo un concetto molto diverso di relazione e dove io ti sembro incapace, in verità cerco un livello più profondo di contatto; non mi accontento della superficie, voglio andare al cuore!

Per me relazione vuol dire entrare nel mondo emotivo dell’altro, sentire quello che l’altro sente e camminare per mano insieme su questo sentiero sterrato, uno accanto all’altro. Per me significa guardare l’altro e far capire con il tuo sguardo che sei nel suo mondo totalmente. E’ l’altro lo percepisce perfettamente; capisce in un istante quello che stai comunicando senza dire un parola. era questo che intendevi per relazione?

Le persone meno capaci nel relazionarsi sono in verità le persone più fragili che spesso, nella relazione (intesa come si intende oggi….siamo amici su fb), non si riconosce. Essere amico per te vuol dire andare a prendere un caffè al bar e fare finta di ascoltare l’altro o esserci nei suoi momenti bui con tutto te stesso? Beh c’è differenza no? Tra l’essere amici per me e l’essere amici per te.

Quindi possiamo iniziare a pensare che forse capita di avere un concetto proprio di relazione ed amicizia? E che non sempre è condiviso? Ci sta!! Ognuno ha diritto ad avere il proprio concetto e non c’è una versione giusta ed una sbagliata. Entrambe le versioni sono giuste….per i proprietari!

Per questo dico fidiamoci di noi ed andrà tutto bene!! Siamo noi la nostra bussola e se non lo siamo adesso lavoriamo per diventarlo….

Beh tornando al libro che ho citato all’inizio di questo articolo, di Stephen Covey (7 regole per avere successo), si tratta di un vecchio libo degli anni 90 che ho letto solo qualche mese fa che, tra le altre cose, introduce il tema della relazione inteso come un conto corrente emozionale. Questo concetto ha davvero cambiato la mia percezione sulle relazioni.

Secondo Stephen Covey la relazione va intesa come un conto corrente, proprio come quello della banca in cui ogni tanto versiamo ed ogni tanto preleviamo. Un luogo in cui mettiamo e prendiamo. E solo se versiamo siamo autorizzati a prelevare.

Ho trovato bellissima questa idea che mi ha anche responsabilizzato nei confronti delle mie relazioni ma anche assolto nei confronti delle relazioni che non ho desiderio di curare. Dove non è stato versato nulla non sento di voler versare nemmeno io. Mentre mi impegno a versare dove mi interessa e nello stesso tempo mi sento autorizzato a prelevare.

Mi ha responsabilizzata in un modo ed autorizzata in un altro e questa cosa è molto liberatoria. Quando sento di aver versato molto e mi sento trascurata mi sento autorizzata a chiedere ed un pò a pretendere.

Mi è piaciuto tanto questo concetto che ho fatto mio e che cerco, ogni volta che posso, di trasferire ai miei clienti ed allievi della mia scuola.

La relazione è una strada a due vie, se non c’è comunicazione da entrambe le direzioni, non c’è vita e versare a senso unico non solo non è giusto ma, a lungo andare è frustrante. Non facciamolo !!