PAS: ecco come "ricablare" te stesso per la felicità.

Le persone altamente sensibili (PAS) possono essere felici, veramente felici?

A seconda della tua esperienza come PAS, questa domanda può sembrare eccessivamente semplicistica o addirittura offensiva.

Essendo io stessa una persona altamente sensibile, a volte mi ritrovo a pensare che la felicità sia qualcosa che solo le persone non sensibili possono avere. A volte, posso sentirmi “squalificata” dall'essere felice perché rimango così "bloccata" nel mio sistema nervoso che elabora tutto più profondamente.

Questo perché noi PAS ci contraddistinguiamo per la nostra profondità di elaborazione, il che significa che sperimentiamo la vita più intensamente di altri. Mi viene da paragonare tutto ciò ad una sensazione di sprofondamento: sprofondiamo nei dolori della vita, forse un po' più delle persone meno sensibili.

Ma, proprio come anche gli stati d’animo negativi possono influenzarci di più, così fanno anche i momenti migliori della vita. Potremmo sprofondare nelle sensazioni negative, come però anche provare gioia con forza e facilità, anche per le piccole cose della vita.

In effetti, gli scienziati stanno scoprendo che le persone altamente sensibili potrebbero effettivamente essere "migliori" nel diventare felici e che potremmo essere fondamentalmente predisposti alla felicità.

Le persone altamente sensibili sono più felici delle altre persone?

Un'affascinante recente ricerca condotta da Francesca Lionetti, psicologa dello sviluppo presso la Queen Mary University di Londra, suggerisce che le persone altamente sensibili possono effettivamente diventare felici più facilmente di altre.

Per scoprirlo, Lionetti e i suoi coautori hanno fatto eseguire a 230 volontari un "compito di induzione dell'umore", essenzialmente esponendoli a stati d'animo positivi e negativi e misurando i risultati. Per fare questo, i ricercatori hanno mostrato ai partecipanti allo studio un video clip commovente - forse lo studio più carino di sempre - così come uno triste, in ordine casuale. Quello che hanno scoperto è che le persone che hanno ottenuto il punteggio più alto per la sensibilità come tratto della personalità sono effettivamente entrate in uno stato d'animo positivo più facilmente degli altri. (Le persone meno sensibili - quei tipi "duri come una roccia" che sembrano impermeabili al dolore - hanno avuto difficoltà a entrare in uno stato d'animo positivo. Apparentemente, sono dunque anche impermeabili alla gioia.)

In altre parole, è molto più probabile che le cose che potrebbero far sentire felice chiunque lo facciano per le persone altamente sensibili. (Non c'è da stupirsi che i miei film Disney preferiti abbiano lo stesso effetto su di me di mio figlio di quattro anni!).

Lionetti non è l'unica a riconoscere questa peculiarità. In effetti, questa connessione tra felicità e sensibilità è coerente in numerosi studi. Uno, ad esempio, ha riportato risultati simili nei bambini altamente sensibili; un altro ha scoperto che le persone altamente sensibili possono entrare in stati d'animo più felici più prontamente e pienamente, e forse anche rimanere più felici più a lungo, rispetto ai non-PAS.

Questo perché noi persone altamente sensibili siamo più sensibili a tutte le esperienze, comprese quelle positive. In altre parole, siamo sensibili alla felicità (per fortuna!).

Naturalmente, questo significa anche che i PAS sono più sensibili alle esperienze negative. Le persone altamente sensibili possono probabilmente anche entrare più facilmente in stati d'animo negativi ed essere più inclini all'ansia e alla depressione. Ma questo studio indica che siamo anche “costruiti” con una via d'uscita. I PAS potrebbero effettivamente essere più sensibili agli interventi, come la terapia o il supporto di un buon amico, a causa della nostra maggiore sensibilità alle esposizioni positive. Infatti, sulla base delle scoperte di Lionetti, anche mantenere piccole fonti di felicità intorno a te nel tuo ambiente può avere un potente effetto sul tuo umore come PAS.

In poche parole, prenderti cura di te stesso e della tua salute mentale avrà probabilmente risultati gratificanti, perché la tua natura sensibile li sperimenterà naturalmente positivamente.

Se questo ti sembra troppo bello per essere vero, considera questo: tendi a essere più influenzato di altri da film, canzoni o persino pubblicità che ti toccano le corde del cuore? Se sei un amante degli animali, come lo sono molti PAS, un video tenero con una lontra o un simpatico documentario di panda a volte può essere tutto ciò di cui hai bisogno per “uscire” dal cattivo umore?

Se è così, la tua sensibilità sta facendo il suo lavoro per aiutarti a essere più felice.

Ma puoi renderlo ancora più efficace se ti appoggi al tuo cablaggio PAS e inizi a vedere la felicità in modo leggermente diverso.

Felicità il 'modo PAS'.

Spesso la felicità può essere solo una parola di quattro lettere per alcuni. È un concetto a volte un pò contorto nella nostra società. Alcuni pensano che essere felici significhi evitare sentimenti negativi, il che è un modo infallibile per non essere mai felici, specialmente per i PAS.

I PAS sanno che la felicità non significa essere sempre felici. Se fosse così le persone altamente sensibili sarebbero condannate. Ma sentiamo qualcosa di profondo nelle nostre ossa che agli altri sembra mancare: ovvero il fatto che il dolore e la felicità possono coesistere insieme.

L'autrice Susan Cain chiama tutto ciò con il termine "dolceamaro". Nel suo nuovo libro,” Agrodolce”, scrive: “[L'agrodolce è] un modo di essere... tanto drammaticamente trascurato quanto traboccante di potenziale umano. È una risposta autentica ed esaltante al problema di essere vivi in un mondo profondamente imperfetto ma ostinatamente bello. Soprattutto, l'agrodolce ci mostra come rispondere al dolore: riconoscendolo e tentando di trasformarlo in arte... o guarigione, o innovazione, o qualsiasi altra cosa che nutra l'anima”.

Credo che questo sia ciò che i PAS felici offrono al mondo. Non neghiamo le difficoltà della vita. Ma anche noi non possiamo fare a meno di sprofondare nella sua bontà. E in quell'agrodolce risiede una saggezza di cui credo il mondo meno sensibile abbia bisogno e di cui trarrebbe beneficio.

Ma se stiamo lottando per essere felici, come possiamo coltivare più felicità nelle nostre vite? In breve, attraverso il "ricablaggio" di noi stessi e della nostra mentalità.

5 modi per "ricablare" te stesso per la felicità come PAS.

La professoressa di Yale ed esperta di felicità, la dottoressa Laurie Santos, ha coniato il termine "ricablaggio" per riferirsi alle abitudini che hanno dimostrato aiutarci a essere più felici. Si scopre che alcune delle pratiche più semplici possono avere il maggiore impatto sulla nostra felicità.

Come PAS, dobbiamo perseguire la felicità a modo nostro. Se riusciamo a fare un piccolo sforzo per rendere felici le nostre esperienze cambiando comportamento, i benefici possono essere esponenziali. Quindi provali.

1. Riposo: dormi di più, ma pianifica anche più tempi di inattività e momenti per non fare nulla.

Ho capito che il riposo è il mio primo passo verso la felicità e questo non vale solo per me: le persone altamente sensibili hanno bisogno di dormire più di altre. Inoltre, non posso ottenere nessun altro ricablaggio finché non sono ben riposata. Quindi ho iniziato a dare nella mia vita priorità al riposo.

No, non ho lasciato il mio lavoro né ho detto ai miei figli piccoli di badare a se stessi così che io possa dormire. Quello che voglio dire è riposo in tutti i sensi della parola. Per me include il sonno, i tempi di inattività e il "non fare nulla".

Per me il riposo non è più un ripensamento. Non è qualcosa di cui godere solo se controllo tutte le mie cose da fare. Ora, il riposo è una delle mie cose da fare.

Sono sempre più convinta che il riposo sia uno degli atti più importanti che i PAS possono compiere per contrastare la nostra cultura non sensibile, che sancisce la produttività su tutto il resto. I PAS tendono a esaurirsi rapidamente - penso che sia in parte dovuto alla nostra natura empatica e compiacente.

Forse i PAS possono suggerire ai non-PAS  di dare priorità al riposo... e che con questo possono rendere di più. Il riposo sta rivoluzionando la mia vita e può fare lo stesso per te.

2. Gioca: fai cose che ti rendono felice e concentrati sul viaggio, non sulla destinazione.

(Ti sei già riposato? In caso contrario, salva il resto di questo articolo per dopo e riposati prima!)

La dottoressa Santos suggerisce il gioco come antidoto per avere sempre un obiettivo finale per un'attività. Dice che siamo più felici quando troviamo appagamento nel viaggio piuttosto che nella destinazione. Il fare qualunque cosa ti aiuti a trovare il tuo "stato di flusso" - dove ti innamori completamente del fare (o leggere o osservare o sognare ad occhi aperti o, o, o ...)- è lì che vive la felicità. Abbiamo tutti quelle attività, hobby e passatempi in cui ci perdiamo. Fateli!

I PAS hanno spesso una connessione positiva più forte con l'essere creativi e con le arti, rispetto ad altri stimoli. Ciò significa che l'espressione artistica (sia la nostra che l'apprezzamento di quella altrui, come la musica, un dipinto o un film) può influenzare fortemente il nostro umore in meglio. Qualunque sia il tuo sbocco creativo o propensione artistica preferita, dai la priorità e lascia che faccia la sua magia sul tuo umore.

3. Sii presente: pratica la consapevolezza attraverso la meditazione o un'altra attività di radicamento.

Alcuni possono trarre beneficio da lunghe ore trascorse in profonda meditazione. Se questo è il tuo caso, ritagliati sempre del tempo per farla: la meditazione può sollevare seriamente il tuo umore! L'esperta di PAS Alane Freund afferma che i PAS possono avere difficoltà con la meditazione a causa del nostro cervello iperattivo, ma possiamo utilizzare la nostra sensibilità per meditare a modo nostro.

Sono convinta che i PAS siano naturalmente inclini a essere semplicemente presenti nella propria vita quotidiana, soprattutto se nelle giuste condizioni. Quando non siamo affrettati, sotto pressione o stressati - molti PAS soffrono di ansia da tempo - la nostra sensibilità per ciò che ci circonda può aiutarci a introdurci in una consapevolezza del momento presente.

Questi momenti non durano mai a lungo per me (sono di sicuro una principiante!), ma noto il loro effetto sulla mia felicità. Sempre più spesso scopro di desiderare ardentemente la pace e la contentezza che la presenza offre. Mi ha persino aiutato a perdere interesse nello “scorrere” all’infinito inconsciamente e meccanicamente il mio telefono, cosa che ha sempre influenzato negativamente il mio umore. Invece, ho iniziato a guardare fuori dalla finestra con il mio caffè mattutino in mano o semplicemente a guardare i miei figli giocare dopo cena.

4. Muoviti: ti aiuta a uscire dalla tua mente e ad entrare nel tuo corpo.

Muoviti - non per ottenere un conteggio giornaliero dei passi, non perchè te lo ha detto il tuo istruttore in palestra e non per un piano di fitness ... Voglio dire, va bene, muoviti per tutti questi motivi. Essere più sani o perseguire un obiettivo di fitness va bene sempre. Ma le persone altamente sensibili traggono beneficio dal ricollegare le nostre menti impegnate con i nostri corpi attraverso il movimento.

Prova il movimento intuitivo, che si tratti di una lezione di yoga a flusso libero, di ballare nel tuo salotto o di girovagare lungo un sentiero naturalistico senza una destinazione in mente. (Dopotutto, la natura è un'incredibile valvola di sfogo per i P.A.S. sovrastimolati!)

Potresti anche voler combinare il movimento con il gioco e dimenticare di tanto in tanto un obiettivo finale. Comunque tu decida di muoverti, la felicità che provi ne varrà la pena, fidati di me.

5. Connettiti: che sia con gli altri, con la natura o con gli animali.

Il dottor Santos parla specificamente del connettersi con le persone come un modo per ricablare noi stessi per la felicità. Penso che noi PAS possiamo aggiungere alla nostra lista il connettersi con gli animali, la terra e le arti. Siamo noti per avere connessioni più forti con il nostro ambiente e possiamo, e dovremmo, assecondare quella connessione a nostro piacimento.

Tendiamo a sprecare molti sforzi cercando di vivere questa vita in modo non sensibile. Facciamo bene a lasciar andare quell'aspettativa e ad abbracciare invece un approccio sensibile. Quando si tratta di connessione, segui la tua intuizione su chi o con cosa hai bisogno di connetterti. Ad esempio, non resisto mai all'impulso di immergere le dita dei piedi in un ruscello che scorre. Fa qualcosa per me che nient'altro può fare. Mi motiva, mi dà pace e mi nutre.

PAS, la tua sensibilità può essere la tua chiave per la felicità.

La felicità può sembrare più difficile da trovare in questi giorni, ma non perdere la speranza. La scienza è dalla nostra parte. La nostra sensibilità ci spinge a sprofondare in esperienze felici. Pensalo come un dono del nostro tratto, un lato positivo della nostra intensa esperienza del mondo.

Persegui la felicità per la tua soddisfazione e il tuo benessere, perché ricorda: ne vale lo sforzo. Ho la sensazione che se lo fai, inizierai a vedere la tua felicità irradiarsi anche intorno a coloro che ti circondano. I PAS costituiscono quasi il 30 percento della popolazione e la scienza ci dice che siamo sensibili alla felicità. Se riusciamo a ricablare noi stessi per essere più felici e proteggere quella felicità nel processo, chissà l'effetto che potrebbe avere sul nostro mondo "profondamente imperfetto ma ostinatamente bello"?

Source : highlysensitiverefuge di KATIE LEIGH MATTHEWS.

Brainus S.H.P.K